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Cosa sono le fake news?

Partiamo dalla traduzione. “Fake” è una parola inglese che potremmo tradurre in italiano con “falso” “contraffatto”. “News” significa “notizia”. Quindi, “fake news” si traduce con “notizia falsa”, tendenzialmente divulgata da un impostore. Purtroppo le fake news possono essere anche usate per minare la digital security di aziende e infrastrutture, perché si rivolgono alle persone, che sono spesso uno degli anelli deboli della catena della sicurezza.

Anche se il termine ha trovato ampia diffusione nel mondo digitale, le notizie false, create per depistare il pubblico, sono sempre esistite. Sono i famosi tranelli, come il cavallo di Troia, che generano azioni e reazioni basate su una realtà inesistente.

Proverbiale è la falsa notizia della morte di Napoleone e le sue conseguenze sulla borsa di Londra. C’è anche la “Grande truffa della Luna” del New York Sun. Nel 1835, sul Sun di New York, fu pubblicata una serie di articoli attribuiti a un inesistente astronomo di nome Andrew Grant, che si diceva amico di John Herschel. Secondo quanto riportato, Herschel avrebbe scoperto l’esistenza di vegetazione, fiumi e diverse specie animali sulla Luna. Questi articoli inventati attirarono molti nuovi abbonati e solo un mese dopo la redazione ammise l’inganno.

O ancora il famoso caso della “Guerra dei Mondi” di Orson Welles. La trasmissione, presentata in modo da sembrare una serie di comunicati ufficiali da parte di autorità statunitensi (tra cui scienziati, professori e ufficiali), nonostante le spiegazioni fornite all’inizio e alla fine, creò panico tra coloro che ascoltarono solo parte della trasmissione, perdendo il vero contesto del progetto mediatico.

Ci sono tanti altri esempi che dimostrano quanto la pratica delle notizie false sia radicata nella storia e quanto rapidamente queste possano diffondersi nel mondo digitale. E nei prossimi giorni vi racconteremo come e perché inizierà una collaborazione con un festival ad esse dedicato, che si svolgerà a Udine.

Una fake news ben congegnata può alterare l’andamento di un mercato internazionale in un battito di ciglio. E se parliamo di fatti personali, che possono toccare chiunque, la dinamica rimane la stessa, ma con gravi conseguenze a livello umano: perdere la reputazione può richiedere un attimo, mentre riacquistarla può impiegare anni. C’è anche il rischio delle notizie false aziendali, che possono compromettere seriamente un business, soprattutto se l’azienda non si rende conto di essere al centro di un vortice informativo.

E quale è il legame tra la cybersecurity e le fake news? Riguarda l’importanza di monitorare, di gestire adeguatamente i propri profili social e di essere capaci di fermare le menzogne con la stessa rapidità con cui si diffondono.

Per noi del Digital Security Festival, educare significa illuminare le ampie possibilità di proteggere e difendersi dalle insidie e dagli attacchi malevoli del mondo digitale.

Articolo di Marco Cozzi pubblicato su LinkedIn

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